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Con Excel è facile creare un grafico, basta selezionare i dati cliccare su inserisci grafico, scegliere il grafico ed il gioco è fatto. Questa semplicità non deve però farci dimenticare che un grafico serve a comunicare una informazione a trasmettere un messaggio. Pertanto già il secondo passaggio non è così banale, scegliere il grafico. Excel mette a disposizione oltre una decina di tipologie di grafici, ma ogni tipologia è adatta a rappresentare un certo tipo di dato, ad esempio una serie di dati temporali è meglio comprensibile attraverso un grafico a linee che mostra chiaramente l’andamento temporale di un fenomeno. || Continua a leggere
La chiamano sharing economy, economia della condivisione, economia circolare, economia della felicità e tutti ne parlano sembra quasi una moda, una stagione culturale e via poi un nuovo mito da inseguire e propinare nei convegni, sui giornali e nel web. La sharing economy però è qualcosa di più profondo, è un cambio di paradigma economico e non semplice risposta alla crisi, ecco perché la possiamo confondere con una moda passeggera. || Continua a leggere
Una rivoluzione è possibile. Per vivere meglio. A partire da noi stessi, dalle nostre abitudini. Questo libro lo dimostra. Gea viaggia molto per lavoro, ma ha abolito gli alberghi. La mattina si sveglia in casa di sconosciuti, prende il caffè con loro e poi esce per lavorare. Ringraziandoli con una stretta di mano. Adesso ha amici in tutto il mondo. Renato è un siciliano doc, vive a Milano, ama cucinare e chiacchierare. Una volta al mese trasforma casa sua in un ristorante per sei fortunati. Entrano sconosciuti, escono sorridenti e con la promessa di rivedersi. A fine cena Renato ha qualche piatto da lavare e il portafoglio gonfio. Poi c’è Nicola, ex manager, che ripara elettrodomestici in cambio di ripetizioni per il figlio. Rodrigo dà passaggi a sconosciuti per abbattere le spese di viaggio. Ed Eloisa, che all’estero noleggia l’auto direttamente dai privati. Si chiama sharing economy ed è l’economia della condivisione che sta rivoluzionando il mondo. Nel pieno della crisi, contribuisce a ripensare al capitalismo in una logica redistributiva: le voci di costo si trasformano in risorse. E le persone possono riappropriarsi di occasioni sociali. Infatti sono cooperazione, fiducia, generosità, gratuità a generare valore. E collegata a queste condizioni morali la ripresa, non al PIL; la crescita sarebbe immediata e duratura, e porterebbe benessere reale, non solo economico.
Poiché la progettazione della supply chain non è una attività frequente, molte persone non hanno familiarità esso. Ma, quando è fatto bene, il potenziale risparmio di costi è enorme. Vediamo quali sono i 7 fattori per creare una supply chain solida.
Posizione e la distanza: c’è bisogno di questo dati per definire la struttura di base della supply chain. Località comprende clienti, fornitori, magazzino, impianti di produzione, porti, aeroporti e così via. È possibile utilizzare il codice postale o coordinate GPS per trovare una posizione. Per trovare la distanza tra ciascun punto della rete, può seguire la linea retta o il profilo della strada attuale. Ma, quale approccio è più appropriato? || Continua a leggere
Gli archetipi sistemici sono paradigmi, modelli mentali, schemi di riferimento che possono essere utilizzati per interpretare i fenomeni dinamici che emergono dall’osservazione della realtà. Gli archetipi sistemici, evidenziando il collegamento tra interventi e risultati degli interventi in chiave sistemica, sono finalizzati a spiegare il motivo per cui spesso i sistemi generino un effetto contro intuitivo tra azione esercitata su un sistema e risposta del sistema; in altre parole, gli archetipi sistemici aiutano a capire perché a volte le azioni dei decisori risultino inefficaci e suggeriscono azioni alternative che, ancorate all’interpretazione sistemica della struttura del problema, siano efficaci nel raggiungere gli obiettivi prefissati. || Continua a leggere
Ci troviamo oggi contemporaneamente sotto “scacco” sia per una crisi economica che è andata diffondendosi in gran parte delle economie occidentali in questi anni, sia per prospettive di insostenibilità ambientale sempre più minacciose ed urgenti. Questo libro si propone di mettere in evidenza come con una logistica più attenta al riuso e al riciclo dei prodotti e a modalità di riorganizzazione del territorio e dei sistemi di trasporto risulti possibile contribuire in modo significativo a rallentare i processi di degrado ambientale in atto e contemporaneamente a sviluppare l’economia. Spesso i tempi legati alla sostenibilità sono considerati, soprattutto dalle PMI; un costo più che un’opportunità vitale; e il mancato supporto da parte del sistema Paese e l’arretratezza di scelte di sviluppo economico congruenti a livello nazionale non aiutano a cambiare prospettiva. In realtà le aziende più avanzate ed attente stanno già attivandosi su questi indirizzi, prova ne sono le diverse esperienza nazionali e internazionali raccontate nel libro. In particolare la logistica ha la possibilità di evolvere da un ruolo sostanzialmente operativo ad uno più strategico, quale strumento fondamentale per sviluppare la sostenibilità e la stessa struttura economico-organizzativa del territorio.