Alcune delle più promettenti applicazioni delle procedure d’identificazione in radio frequenza si stanno sviluppando soprattutto in tutte le aree chiave della supply chain management:
- approvvigionamento di materie prime o semilavorati
- montaggio o assemblaggio componenti
- incollaggio o saldatura di componenti
- manipolazione di prodotti in posizione determinata
- confezionamento
- pallettizzazione e de-pallettizzazione di prodotti o componenti
- stoccaggio e gestione del magazzino
- spedizioni e distribuzione
La finalità di queste procedure è quella di raccogliere tute le informazioni sui prodotti in transito in modo da ottimizzare i tempi di attraversamento aziendali. In presenza di produzione con volumi produttivi medio-alti, impianti produttivi d’ultima generazione, elevata flessibilità, just-time diretto con la disponibilità a magazzino, lavorazioni elementari ripetitive o lavorazioni manuali difficoltose e imprecise, fine linea automatizzati, la tecnologia RFID è veramente una delle più competitive. Nel caso, ad esempio, di produzione flessibile, le linee meccaniche per le attività produttive (trattamenti, lavorazioni, assemblaggi, packaging, etc.) sono gestite mediante strutture programmabili capaci di effettuare molteplici operazioni in base ad informazioni ricevute lungo la linee di lavorazione Usando la tecnologia RFID, i dati di messa a punto dei robot e delle macchine di produzione possono essere correlati al prodotto ed essere resi disponibili immediatamente dove sono necessari. Teoricamente, sfruttando la tecnologia RFID, i prodotti possono arrivare anche a lotti di un solo elemento, senza dovere utilizzare complesse procedure di attrezzaggio della linea di produzione. Nell’impiego degli imballaggi, siano essi primari o secondari o da trasporto, la radiofrequenza gioca un ruolo determinante nell’ottimizzazione delle procedure di pallettizzazione e movimentazione. La pallettizzazione, ad esempio, può essere guidata in modo da assemblare in funzione della specifica cliente, prelevando componenti da contenitori comuni guidati dai codici RFID precedentemente scritti sui componenti e memorizzati nella distinta prodotto. Inoltre, si ha la possibilità di: creare pallet con prodotti anche di natura merceologica diversa; identificare i prodotti attraverso il proprio packaging , snellire e velocizzare le operazioni di tracciatura dei pallet stoccati a magazzino. Nella distribuzione, invece, l’RFID trova applicazione soprattutto nei controlli di conformità dei carichi in fase di spedizione con riferimento sia alle quantità che alla qualità delle merci in consegna. Lo stesso controllo potrebbe essere operato in fase di accettazione delle merci in arrivo, anche nell’eventualità di agire come deterrente negli smarrimenti e sparizioni. Nonostante i molteplici impieghi e vantaggi nell’utilizzo della tecnologia RFID, una delle barriere principali al suo inserimento è un apparente significativo investimento iniziale. In realtà, se ben gestito, il progetto porta ad un abbattimento dei costi di gestione del prodotto anche molto elevati, come dimostrano da alcuni studi di settore, ma soprattutto vengono drasticamente ridotte la tempistiche correlate. Sono progetti ad ampio respiro che danno “soddisfazioni economiche” in un periodo di almeno 2 anni. Questo è il tempo medio di un progetto di investimento in tecnologie RFID, diversamente si rischiano errate valutazioni.