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Nuvole e orologi

Nuvole

Lo ammeto sono un seguace di Popper (il filosofo, non la droga) e tra i suoi scritti c’è uno intitolato nuvole ed orologi. Popper ci offre una metafora caustica e illuminante, quella degli orologi e delle nuvole. Il senso comune suddivide gli eventi in due tipologie – quelli prevedibili (gli orologi) e quelli imprevedibili (le nuvole) – e pone l’accento sulle differenze quantitative e di complessità tra i due tipi di oggetti poiché “il comportamento delle nuvole sarebbe altrettanto prevedibile di quello degli orologi, qualora conoscessimo delle nuvole tanto quanto conosciamo degli orologi”.

Popper controbatte che (imprevedibilmente) la categoria degli orologi (assimilabili a nubi di molecole) può invece avvicinarsi a quella delle nuvole e che le teorie scientifiche, in quanto invenzioni umane, non sono strumenti perfetti. Sono invece strumenti di continua approssimazione alla realtà, reti progettate per catturare il mondo le cui maglie divengono sempre più fitte mano a mano che procede la conoscenza, ma costituisce una trama pur sempre troppo larga, mancando misure assolute, da non lasciare abbastanza spazio per l’indeterminismo.

Il mondo degli orologi è un mondo deterministico, razionale ordinato, lineare, semplice. Il mondo delle nuvole è un mondo irregolare, mutevole, cangiante, caotico, imprevedibile, complesso. Questo passaggio tende a richiedere sempre di più lo sviluppo di nuovi paradigmi di analisi in quanto quelli più tradizionali e consolidati non sono più sufficienti per interpretare e spiegare le nuove dimensioni della realtà.

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