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Il piano logistico per la crescita del PIL.

“L’inefficienza logistica del nostro Paese, grazie a chi ci ha impedito di dragare i porti e di fare le reti infrastrutturali, costa 40 miliardi di euro l’anno, che sono considerati da qualcuno, giustamente, una tassa sul sistema economico italiano. Noi, con le azioni del Piano Nazionale della Logistica, gran parte delle quali sono azioni che non costano, puntiamo ad aumentare l’efficienza logistica del Paese di 10 punti l’anno, che vuol dire 4 miliardi di euro, quasi mezzo punto di Pil”. Lo ha dichiarato il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino, citando i dati del Ministero e della Banca d’Italia, a margine dell’inaugurazione di Port&ShippingTech, forum internazionale sull’innovazione tecnologica per lo sviluppo sostenibile del sistema logistico portuale e dello shipping, oggi e domani a Palazzo Ducale a Genova. “”La Logistica, come le infrastrutture – ha aggiunto Giachino – non e’ ne’ di destra, ne’ di sinistra, ma serve al paese per ritornare a crescere. Grazie all’azione del Governo, l’Italia e’ uno dei Paesi che ha resistito meglio alla crisi. Oggi dobbiamo pensare a crescere: nell’attesa che vengano realizzate le nuove infrastrutture di trasporto, Terzo Valico in primis, abbiamo bisogno di lavorare all’efficienza logistica del Paese già dal primo gennaio 2011. Con la maggiore efficienza, noi contiamo di riuscire ad acquisire nuovi traffici ai nostri porti, ai nostri valichi. L’obiettivo del Piano Nazionale della Logistica – ha spiegato Giachino – sarà quello di conseguire nel prossimo decennio una crescita aggiuntiva di mezzo punto di Pil a quella che il sistema ha già. Noi stiamo crescendo da 10 anni alla media di circa un punto di Pil all’anno: e’ troppo poco. Dalla logistica dei trasporti, se il mondo della logistica dei trasporti e’ in grado di fare squadra mettendo da parte le polemiche, noi possiamo dare un contributo aggiuntivo alla crescita e creare nuovi posti di lavoro. Parlando di mondo della logistica dei trasporti, Genova e’ il nostro punto più importante essendo il nostro porto più importante”. A questo proposito, il sottosegretario ha citato l’esempio della Germania dove, negli ultimi 10 anni, si e’ puntato molto sulla logistica e oggi, all’uscita dalla crisi, “si cercano, come posti di lavoro, prima gli ingegneri (34mila), e, al secondo posto, 30mila autisti. Quindi la logistica e’ in grado di creare lavoro. Dobbiamo crederci, lavorare, renderla più efficiente, sbloccare i punti dove e’ inefficiente, a partire dai controlli doganali nei porti e così via, lavorando sugli interporti, mettendo in piedi una piattaforma telematica unica nazionale da offrire al sistema logistico, quindi il discorso che facciamo qui oggi a Genova, mettere insieme la piattaforma di Uirnet con quella del Sistri e con quella dell’Albo nazionale dell’autotrasporto. Non ci costa nulla – ha concluso il sottosegretario – perché sono tutte e tre piattaforme già pagate dallo Stato”

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