Esistono due concetti di origine:
1. Origine non preferenziale: mira a tutelare il consumatore sull’effettivo luogo di produzione delle merci ( “Made in”).
2. Origine preferenziale: consente di ridurre o eliminare i dazi nello scambio di merci tra i Paesi che hanno firmato i relativi accordi.
Il concetto di origine preferenziale risulta più restrittivo rispetto a quello non preferenziale. Un prodotto “Made in Italy” non necessariamente è di origine preferenziale. Una merce di origine preferenziale Italia è facilmente “Made in Italy”.
L’”origine preferenziale” deve intendersi l’origine delle merci riferita a specifici accordi commerciali siglati dalla Cee con determinati Paesi, in forza dei quali, alle merci che presentano le necessarie caratteristiche, viene consentita l’esenzione o una riduzione daziaria all’atto dell’importazione dei beni nel Paese di destino.
Le regole che le merci debbono rispettare, al fine di poter usufruire dei benefici sopra indicati, variano in funzione dei singoli accordi siglati dalla UE con i vari Paesi esteri e risultano essere molto più restrittive di quelle previste dal Codice doganale Comunitario (art. 24) in merito all’origine non preferenziale. La soglia per apporre liberamente la dichiarazione varia da accordo ad accordo. Nella maggior parte dei casi il limite è fissato a 6.000 Euro anche se talvolta possono essere previsti limiti inferiori. Tuttavia, superati i limiti fissati dai singoli accordi, l’esportatore che intenda dichiarare l’origine preferenziale delle merci in fattura, senza emettere l’Eur1, deve essere espressamente autorizzato dall’autorità doganale (acquisendo così la qualifica di “esportatore autorizzato”). La gestione dell’origine richiede che vengano richieste la certificazione ai fornitori e poi vengano effettuati i calcoli per i codici che vengono prodotti.
Esportazioni per via aerea
In questo articolo vedremo come preparare i documenti per una esportazione per via aerea. In buona sostanza possiamo considerare tre documenti principali: Lettera di vettura