Uno degli obiettivi di chi gestisce la logistica aziendale è quello di minimizzare il tempo di sosta all’interno del flusso fisico dei materiali in quanto la sosta non genera valore. Il punto di sosta per eccellenza è il magazzino nel quale la merce viene stoccata in attesa di essere immessa nel processo di generazione del valore (che può essere una trasformazione della merce ma anche un semplice frazionamento e re imballaggio). Nel caso di una supply chain abbiamo più punti di sosta all’interno della rete logistica (ad esempio i magazzini dei subfornitori, i magazzini periferici, i magazzini dei punti vendita), pertanto è necessario monitorare il tempo di sosta o la rotazione sia globale che dei singoli magazzini.
Un elevato tempo di sosta e di conseguenza una rotazione bassa del magazzino (infatti la rotazione è speculare al tempo di sosta ovvero più la merce ruota più il tempo di sosta diminuisce) possono causare diversi problemi all’azienda che possono ripercuotersi in diversi ambiti aziendali e non solo logistici ad esempio problemi di natura finanziaria, problemi di natura commerciale o produttiva.
Il primo passo è sempre quello di misurare ed ottenere quindi un indice di rotazione e monitorarlo nel tempo. Questa operazione è a portata anche delle piccole imprese a patto che abbiamo un minimo sistema informativo di magazzino che registri le entrate e le uscite della merce e che tale sistema sia abbastanza allineato con la realtà. Dotarsi di un tale sistema ha davvero dei costi molto bassi se non addirittura nulli, volendo nei casi limite può bastare un foglio di calcolo.
Conosci l’indice di rotazione del tuo magazzino ? oppure hai solo una sensazione di quello che sta succedendo ma non hai la certezza.