Negli ultimi anni è aumentata la quantità di dati prodotti e disponibili per le aziende, tanto da coniare il termine big data per far riferimento ad essi. Sono aumentate le sorgenti che producono dati come ad esempio i social network, i dispositivi mobili o i diversi sistemi di automazione industriale. Oltre all’aumento delle sorgenti dati è aumentata la frequenza con cui vengono prodotti questi dati facendo di fatto aumentare il volume di dati disponibili.
I big data rappresentano una grossa opportunità per le aziende in quanto consentono di aumentare la conoscenza relativamente ai mercati ed ai processi interni migliorando quindi la qualità delle decisioni prese e aumentando di fatto la probabilità di sopravvivenza.
Per cogliere questa opportunità è però necessario avere però gli strumenti giusti sia intesi come software che come competenze necessarie per trattare con i big data. Se dal lato software già una grande disponibilità di risorse, alcune delle quali open source, sul lato delle competenze purtroppo spesso nelle aziende non ci sono le capacità per l’analisi dei dati. Nel caso delle piccole e medie imprese ovviamente non è necessario dotarsi di un data analyst, ma migliorare ad esempio le competenze su Excel e sui nuovi strumenti per l’analisi dei dati. L’investimento sia in termini di software che di acquisizione di competenze è sostenibile anche per una PMI ed i benefici che se ne possono trarre sono notevoli come l’aumento del fatturato o la riduzione degli sprechi.