Il mondo aziendale si sa è fatto di sigle a volte oscure, altre meno, dietro le quali a volte si nasconde un intero universo come il caso del BPR che sta per Business Process Reengineering ovvero una pratica che consiste nel riprogettare i processi aziendali con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’attività aziendale, ovvero in termini sistemici di aumentare le probabilità di sopravvivenza del sistema. Il punto di partenza di questa pratica è il processo aziendale inteso come l’insieme interconnesso di attività che portano ad un risultato finale identificabile dal cliente. Il processo aziendale rappresenta la base dell’architettura informativa dell’azienda, un processo in definitiva muove delle informazioni, ma può muovere anche dei materiali, o delle entità finanziarie o delle persone. Strettamente collegato al BPR è il BPM ovvero il Business Process Modeling che consiste nella mappatura dei processi esistenti e nel ridisegno di quelli futuri, per la realizzazione del quale ci si avvale di linguaggi di rappresentazione dei processi che solitamente sono imperniati sui diagrammi di flusso, esempi di linguaggi sono l’EPC, l’IDEF0, il Qualigramme, l’UML, il BPMN o il BPEL. Per la realizzazione dei digrammi di flusso secondo la sintassi dei vari linguaggi è possibile fare uso di software generici come MS VISIO o più specifici come Aris, MEGA e SYSTEM ARCHITECT. Anche nel caso del BPR ci si può domandare quale utilità possa avere per una piccola e media impresa tale pratica, ebbene anche nelle PMI ci sono dei processi che è meglio che siano identificati e gestiti piuttosto che avvenire semplicemente, è chiaro che i diagrammi saranno più elementari ed il processo di disegno o ridisegno sarà molto breve ma questo non significa che non può apportare dei vantaggi per l’impresa.
Magazzino MicroFullfillment
Il micro-fullfillment è una strategia che colloca strutture di magazzino su piccola scala in aree urbane densamente popolate più vicine al consumatore per migliorare i